L'ILIADE
OMERO:
Omero è il nome con il quale è storicamente identificato il
noto poeta greco autore dell'Iliade e dell'Odissea, i due massimi poemi epici
della letteratura greca.
Già dubbie le attribuzioni della sua opera presso gli
antichi, a partire dalla seconda metà del Seicento si iniziò a mettere in
discussione l'esistenza stessa del poeta, dando inizio alla cosiddetta
"questione omerica".
IL PATHEON GRECO:
• Ade (Plutone): Dio degli Inferi
• Afrodite (Venere): Dea della bellezza e dell’amore
• Apollo (Apollo): Dio del sole e della poesia
• Ares (Marte): Dio della guerra
• Artemide (Diana): Dea della caccia
• Atena (Minerva): Dea della sapienza
• Demetra (Cerere): Dea del raccolto
• Dioniso (Bacco): Dio del vino
• Efesto (Vulcano): Fabbro degli dei
• Era (Giunone): Dea del matrimonio
• Ermes (Mercurio): Messaggero degli dei
• Poseidone (Nettuno): Dio del mare
• Zeus (Giove): Dio dei cieli
LE CARATTERISTICHE DELL'OPERA
L'Iliade è diviso in easametri, narra i 50 giorni del decimo anno di
guerra, ha una struttura narrativa complessa con: un inizio in medias-res, una
sostanziale coincidenza tra fabula e intreccio e un ritmo narrativo molto
vario. Come voce narrante abbiamo un narratore esterno, onnisciente
soggettivo; in pochi casi esprima partecipazione emotiva. Come punti di
vista troviamo il narratore che esprime valori tipici
dell'aristocrazia guerriera della Grecia arcaica. Come stile ritroviamo la
ripetitività, degli epiteti formulari, molte similitudini e dei patronimici. A
livello di spazio ci troviamo a Troia una città dell'Asia minore.
LA GRECIA
• Spartani: Menelao, Sparta
• Micenei(achei o atridi): Agamennone, Micene
• Cretesi: Idonomeo, Creta
• Mirmidoni: Achille, Ftia
• Argivi: Diomede, Argo
• Itacesi: Ulisse, Itaca
TROIA
Troia o Ilio, è sia un antico sito storico dell'Asia Minore, posto
all'entrata dell'Ellesponto (Stretto dei Dardanelli), nell'odierna Turchia,
attualmente chiamata Truva e popolata da un centinaio di abitanti, sia una
città mitica dei testi classici greci.
Fu teatro della guerra di Troia narrata nell'Iliade, che descrive una breve
parte dell'assedio (prevalentemente due mesi del nono anno di assedio, secondo
la cronologia proposta dal poeta epico Omero, a cui viene attribuito il poema),
mentre alcune scene della sua distruzione sono raccontate nell'Odissea.
Dopo secoli di abbandono, le rovine di Troia sono state riscoperte durante
gli scavi svolti nel 1871 dallo studioso tedesco di archeologia Heinrich
Schliemann, a seguito di alcune indagini iniziali condotte a partire dal 1863
da Frank Calvert. Il sito archeologico di Troia è stato proclamato patrimonio
mondiale dell'umanità dall'UNESCO nel 1998.
PERSONAGGI E TEMI
Come temi abbiamo:
•
L’onore (areté)
• La gloria davanti alla comunità (timè)
• L’ira (ménis)
• Sottrazione della donna
• Bottino di guerra (ghèras)
• Atto di empietà (hybris)
Come personaggi abbiamo:
· Achille (greco, forza estrema e passioni incontrollate)
· Ettore (troiano, eroe che antepone il rispetto per il proprio dovere agli
affetti familiari)
· Eroi:
· greci: Agamennone, Menelao e Odisseo
· Donne: Elena e Andromaca
· Dei secondari: Teti, Nemesi, Eris
I LIBRI
• I LIBRO: la peste e l’ira
• III-IV LIBRI: il duello tra Paride e Menelao
• XI-XII-XIII LIBRI: Agamennone, le battaglie presso il muro e presso le navi
• XIV-XV LIBRI: l’inganno a Zeus e il contrattacco
• XVI-XVII-XVIII LIBRI: Patroclo e le nuove armi di Achille
• XIX-XX-XXI LIBRI: la cessazione dell’ira. Battaglia degli dei e battaglia
fluviale
• XXII LIBRO: il duello tra Ettore e Achille
• XXIII-XXIV LIBRI: i giochi funebri per Patroclo, l’incontro tra Priamo e
Achille e i funerali di Ettore
I LIBRO: LA PESTE E L'IRA
Achille convoca i Greci in assemblea: in quella sede, l'indovino Calcante
rivela le ragioni della peste mortale che ha colpito il campo greco e sollecita
la restituzione di Criseide al padre, senza riscatto, e un sacrificio
espiatorio. Agamennone, seppure furente, è disposto a restituire Criseide, ma
esige per sé in cambio un'altra ricompensa, perché non accada che egli solo,
tra i Greci, rimanga senza la sua parte di bottino. Achille replica che ciò è
impossibile: tutto il bottino è già stato diviso, né si può togliere agli altri
per dare ad Agamennone; egli avrà la sua ricompensa, moltiplicata, quando Troia
sarà presa e saccheggiata. Agamennone ha già annunciato che, restituita
Criseide, toglierà ad Achille la sua schiava Briseide; Achille si ritira nella
sua tenda. Lascerà, senza intervenire, che Ettore e i Troiani massacrino gli
Achei.
Achille ordina all'amico Patroclo di consegnare la schiava diletta e poi
piange, iroso e sconsolato. Accorre dal mare la madre Teti, per confortarlo, e
gli promette che chiederà a Zeus vendetta per lui.
III-IV LIBRI: IL DUELLO TRA PARIDE E MENELAO
Mentre i due eserciti si scontrano, Menelao scopre Paride e lo attacca, ma
questi fugge. Rimproverato da Ettore, il Troiano accetta d misurarsi con il
rivale e chiede che le ostilità cessino, poiché la sfida tra lui e il re di
Sparta sarà decisiva per l'esito della guerra. Intanto Elena, dall'alto delle
mura di Troia, indica a Priamo i principali eroi greci. Agamennone e Priamo, i
due re avversari, giurano di rispettare il responso del duello. Paride e
Menelao iniziano a combattere e Menelao sembra avere la meglio, quando Venere
interviene a salvare Paride avvolgendolo in una nube e portandolo nel suo
palazzo. Agamennone proclama Menelao vincitore, chiede la restituzione d'Elena
e la consegna dei tesori rubati, più un risarcimento per i danni subiti.
Era e Atena non si accontentano di quest'epilogo: vogliono la distruzione
di Troia. Il troiano Pandaro, che è un eccellente arciere, su istigazione
d'Atena ferisce Menelao e viola così i patti. Gli Achei reagiscono, Agamennone
passa in rassegna l'esercito, loda i capi e incoraggia i soldati a riprendere
la lotta. Ben presto la battaglia infuria con gravi perdite da parte di
entrambi gli eserciti.
XI-XII-XIII LIBRI: AGAMENNONE, LE BATTAGLIE PRESSO IL MURO E LE NAVI
La Discordia, inviata da Zeus, provoca lo scontro
violentissimo dei due eserciti. Agamennone si distingue per il suo eroismo: i
Troiani ripiegano e anche Ettore si ritira per consiglio di Zeus. Agamennone è
ferito al braccio ed è costretto a ritirarsi, favorendo la riscossa troiana con
a capo Ettore.
La battaglia si svolge violenta presso il muro e il
fossato a protezione delle navi achee. I Greci si difendono accanitamente. Un
improvviso attacco dei Troiani guidati da Sarpedonte, re dei Licii, è respinto.
Intanto Ettore sfonda la porta e i Troiani dilagano nel campo dei Greci, che
fuggono disordinatamente verso le navi.
Dopo che i Troiani hanno aperto una breccia nel muro
difensivo dei Greci, la battaglia si sposta presso le navi. Poseidone, il dio
del mare, interviene in favore degli Achei. Il combattimento si fa sempre più
aspro, ma i Greci resistono. Idomeneo e Merione rientrano nella mischia dopo
essersi allontanati per procurarsi nuove armi e compiono imprese gloriose.
Muoiono o sono feriti molti capi troiani e deve intervenire Ettore per spingere
i suoi ad un altro assalto.
XIV-XV LIBRI: L'INGANNO A ZEUS IL CONTRATTACO
L'assalto dei Troiani è sempre più pressante e Agamennone è scoraggiato
tanto da prospettare a Ulisse e Diomede la fuga: i due si oppongono e incitano
i soldati. Era, con l'aiuto di Afrodite e del dio Sonno, seduce Zeus, lo fa
addormentare ed è libera di portare aiuto agli Achei. Poseidone può così
soccorrere più liberamente gli Achei che si avviano alla vittoria con la valida
collaborazione di Agamennone, Diomede e Ulisse, che incitano i loro compagni.
Un nuovo assalto degli Achei e altri duelli da loro vinti costringono i Troiani
a oltrepassare il fossato del campo.
Zeus, che era stato proditoriamente addormentato da Era, si sveglia e,
vista la rotta dei Troiani, inveisce contro Era. Dopo un inutile tentativo
delle dea di provocare la ribellione degli dei contro Zeus, Iride, la
messaggera dell'Olimpo, è inviata sulla terra per ingiungere a Poseidone di
lasciare la contesa. Poseidone, malvolentieri, obbedisce; i Troiani prevalgono,
ma sono fermati proprio davanti alle navi.
XVI-XVII-XVIII LIBRI: PATROCLO E LE NUOVE ARMI DI
ACHILLE
Patroclo prega Achille di lasciarlo andare sul campo
facendogli indossare la sua armatura. Achille acconsente, ma gli impone di
tornare da lui non appena abbia respinto gli avversari dalle navi. Dopo la
partenza di Patroclo, Achille rientra nella tenda e prega Zeus che gli faccia
tornare l'amico sano e salvo. All'arrivo di Patroclo in campo la paura invade i
Troiani che in un primo tempo lo credono Achille.
Patroclo continua a combattere; vittorioso e terribile
sta però compiendo la sua ultima impresa, poiché anche la sua morte è
imminente. L'eroe insegue i Troiani fin sotto le mura di Troia, sta per scalare
le mura della città, ma è cacciato indietro da Apollo, che appare ad Ettore per
spronarlo ad affrontare Patroclo. Al quarto assalto, Apollo lo colpisce alle
spalle e lo stordisce. Prima lo ferisce il troiano Euforbo e poi Ettore vibra
il colpo mortale insultandolo. Patroclo predice al nemico la morte per mano di
Achille e muore.
Ettore spoglia delle armi il cadavere di Patroclo, ma
non riesce ad infierire sul suo corpo per l'accorrere di Menelao. Ettore
intanto indossa le armi di Achille, appena strappate a Patroclo. Si riaccende
una furibonda lotta attorno al cadavere del giovane eroe.
XIX-XX-XXI LIBRI: LA CESSAZIONE DELL'IRA. LA BATTAGLIA DEGLI DEI E
BATTAGLIA FLUVIALE
Sul far del giorno, Teti consegna ad Achille le nuove
armi. Convocata l'assemblea dell'esercito, viene ricomposta la lite tra Achille
e Agamennone che manda alla tenda del Pelide ricchi doni e restituisce
Briseide. Achille indossa l'armatura per la battaglia e l'esercito acheo esce
in campo. Il cavallo Xanto prodigiosamente, con voce umana annuncia all'eroe la
sua morte; Achille risponde che è ben consapevole della sua sorte, ma vuole
prima punire i Troiani.
Nel concilio degli dei, Zeus assicura la sua
imparzialità e permette agli altri dei di partecipare alla battaglia e di
schierarsi accanto agli eroi prescelti. Era, Atena, Ermes, Poseidone ed Efesto
si schierano con gli Achei; Ares, Apollo, Latona, Artemide, Afrodite e Xanto
con i Troiani.
I Troiani fuggono verso il fiume verso il fiume Xanto
e alcuni si slanciano tra le onde. Lo stesso Achille li insegue entrando nel
fiume e facendo strage di nemici. Cattura anche dodici giovanetti troiani,
proponendosi di sacrificarli poi davanti al rogo di Patroclo. Ritornato al
fiume continua poi a imperversare finché il dio Xanto, sdegnato, appare in
forma umana e invita Achille ad allontanarsi. Alla risposta negativa dell'eroe,
le acque si gonfiano e diventano torbide e Achille rischia l'annegamento, ma
riesce a uscire dalle acque, che lo inseguono nella pianura. Era chiama in
soccorso Efesto che con il suo fuoco costringe le acque del fiume a ritirarsi.
Intanto scoppia una violenta battaglia tra gli dei. I Troiani comunque sono
inseguiti da Achille e a stento si rifugiano al sicuro entro le mura della
città.
XXII LIBRO: IL DUELLO TRA ETTORE E ACHILLE
Ettore è risoluto ad affrontare Achille in
duello, anche se Priamo e Ecuba lo scongiurano di porsi in salvo e di rientrare
in città. Ma Ettore non ascolta la preghiera dei genitori e attende il nemico
che si avvicina. Quando però si trova davanti Achille, è vinto da improvviso
terrore e si dà alla fuga. L'eroe greco lo insegue e per tre volte i due
compiono di corsa il giro delle mura di Troia.
Zeus interroga la bilancia del destino, che infatti
decreta la morte di Ettore. Allora anche Apollo rinuncia a proteggere l'eroe.
Deifobo, il più caro dei fratelli di Ettore, gli
promette di aiutarlo. Purtroppo a parlare non è Deifobo, ma Atena che ne
assunto le sembianze per tradire Ettore e proteggere Achille.
Inizia così il duello. Ettore schiva il primo colpo
della lancia di Achille e scaglia la sua, che colpisce ma non fora lo scudo di
Achille. Ettore capisce di essere stato tradito dagli dei: quando si volge per
chiedere a Deifobo un'altra lancia, il fratello è scomparso. Allora si rassegna
a morire pensando alla gloria che gli tributeranno i posteri. Achille, che ben
conosce le armi indossate dal nemico, indirizza la sua lancia nell'unico punto
scoperto, tra collo e spalla. Per il troiano è la fine. Ettore morendo,
supplica il nemico di aver pietà del suo corpo e di restituirlo ai genitori,
che gli offriranno un lauto riscatto, ma Achille è sordo ad ogni richiesta.
Ettore gli predice prossima la morte; e quindi la sua anima scende nell'Ade. Il
Pelide infierisce sul suo corpo, lo spoglia delle armi, mentre gli altri Achei
lo trafiggono con le loro lance; poi, legato il nemico con una cinghia di cuoio
alla sua biga, lo trascina nel sangue e nella polvere, verso le navi. Dalle
mura Priamo, Ecuba e Andromaca assistono al terribile spettacolo e si
disperano.
XXIII-XXIV LIBRI:I GIOCHI FUNEBRI PER PATROCLO, L'INCONTRO TRA PRIAMO
E ACHILLE E I FUNERALI DI ETTORE
Durante la notte,
Patroclo appare in sogno ad Achille e lo prega di seppellirlo al più presto e
gli ricorda la prossima morte. All'alba Achille fa preparare la pira, dove
viene deposto il corpo dell'amico. In onore del morto, Achille indice dei
giochi funebri e propone i premi per le singole gare.
Priamo sceglie i
doni da offrire ad Achille e si fa allestire un carro per il trasporto del cadavere
del figlio. Priamo, non visto, entra nella grande casa di legno del Pelide, si
getta in lacrime alle sue ginocchia e bacia la mano di chi gli ha ucciso tanti
figli. Gli rammenta il vecchio padre Peleo e gli fa presente le proprie
sventure, quindi supplica Achille di restituirli il corpo morto di Ettore. Il
Pelide si commuove, piange con Priamo e acconsente alla sua richiesta. Poi
prende il denaro offerto in riscatto; lava, unge e veste il cadavere di Ettore,
invita il re troiano a mangiare con lui e accorda una tregua di undici giorni
per la sepoltura del nemico.
La salma di
Ettore torna così a Troia. Il corpo di Ettore viene trasportato nella reggia e
qui Andromaca, Ecuba ed Elena levano i loro solenni lamenti. Per nove giorni si
tagliano gli alberi dei boschi del monte Ida e si trasportano i tronchi in
città per la costruzione della pira su cui le fiamme, infine, riducono in
ceneri il corpo del giovane eroe. I suoi resti sono raccolti in un'urna d'oro e
sepolti sotto un alto tumulo. Segue un solenne banchetto funebre nella reggia
di Priamo.
TROY
1193 a. C.: Paride, principe di Troia, rapisce Elena,
regina di Sparta e moglie di Menelao. Questo episodio scatena una guerra
destinata a durare dieci anni, che avrà come principali antagonisti Achille per
i greci ed Ettore per i troiani.
Troy è un film colossal epico del 2004 diretto da
Wolfgang Petersen, liberamente basato sul poema Iliade di Omero. Narra il
rapimento di Elena, la guerra di Troia e soprattutto il mito di Achille.
PRIMA DATA DI USCITA: 9 maggio 2004 (Germania)
REGISTA: Wolfgang Petersen
TEMA PRINCIPALE: Remember me
SCRITTO DA: Omero
MUSICA COMPOSTA DA: James Horner
L'ILIADE DI ALESSANDRO BARICCO
«Omero, Iliade» è una riscrittura e reinterpretazione
del poema epico omerico dell'Iliade, scritta da Alessandro Baricco e pubblicata
da Feltrinelli nel 2004.
L'opera è basata sulla traduzione dell'Iliade da parte
di Maria Grazia Ciani.
Alessandro Baricco fa narrare la vicenda direttamente
da parte dei protagonisti della vicenda, ai quali dedica interi capitoli in cui
si esprimono per monologhi. Alcuni dei capitoli hanno dialoghi a più voci,
quali il quarto (Pandaro, Enea), l'ottavo (Diomede e Ulisse) e il decimo
(Sarpedonte, Aiace di Telamone, Ettore).
Rispetto al testo originale, Baricco ha optato per
eliminare alcune delle ripetizioni e la presenza delle divinità, mentre per
quanto riguarda il linguaggio, ha scelto un italiano moderno, rimuovendo così,
nelle sue parole, «tutti gli spigoli arcaici che allontanano dal cuore delle
cose».
A conclusione della storia, che non affronta
direttamente la vicenda del Cavallo di Troia e della caduta della città,
Baricco ha poi aggiunto un capitolo in cui viene narrata la fine della guerra.
GIULIA
CAPUTI-MARTINA MARINO
IH
LICEO
STATALEGB G. B. GRASSI LATINA
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